PRIMAVERA, TEMPO DI (RI)FIORIRE!

Impara con Bonamini, da noi esperti di EVO a voi amanti di EVO
Tante piccole curiosità sul mondo olivicolo.
Si avvicina il tempo di fioritura, tempo in cui si ha la massima espressione di bellezza da parte delle piante. Ma il significato, in natura, è molto più profondo, in realtà.
I fiori rappresentano la sopravvivenza della specie. Ed è proprio da questi primi periodi fino poi ai mesi estivi che, fiorisce l’olivo.
Numerosi sono, come potete ben notare nella foto esempio 1, i fiorellini disposti su piccoli grappoli, tra poco si apriranno.
Se la produzione sarà abbondante, basterà soltanto che il 2-3% dei fiori alleghino, dando così origine, dopo fecondazione, ai frutti.
A una pianta come l’olivo, dove l’impollinazione è affidata al vento, la natura dà la possibilità di fare tantissimi fiori affinché si abbia più probabilità di incontro tra gli organi maschili e quelli femminili.
Tuttavia è una fortuna che l’impollinazione si limita al massimo al 3%, altrimenti, se fosse maggiore, la pianta, producendo tantissime olive, in una stagione esaurirebbe tutte le energie degenerando fino alla morte.
Altre cause, però, spesso intervengono rendendo difficile questo volo: piogge, eccessiva umidità dell’aria, ritorni di freddo o venti di scirocco fanno spesso da ostacolo al movimento del polline.
Le parti della pianta che producono fiori sono i rami di due anni, ben esposti alla luce e piuttosto deboli, mentre quelli giovani e vigorosi, si esprimono producendo gemme a legno (che danno solo origine ad organi vegetativi come germogli e foglie).
La produzione potrebbe anche avvenire ad anni alterni; in quanto, se l’olivo nella stessa stagione dovesse produrre frutti e rami fertili per l’anno susseguente, allora a qualcosa l’albero dovrebbe pur rinunciare.
Allora: o limita la produzione di olive, o quella di rami a frutto per l’anno seguente.
In conclusione: è quindi azzardato fare previsione di produzione solamente osservando la quantità di fiori sull’albero?
La risposta è una sola… Sì, è azzardato, perché tutto può sempre e ancora succedere.
Spunti presi dalla rivista “SapereFood”